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McDonalds, è tempo di “safe washing”. Ovvero come ti ripulisco cibo e menti dei consumatori

Da qualche tempo a questa parte siamo abituati ad operazioni cosiddette di “greenwashing”. Grandi multinazionali che fino a un attimo prima si erano occupate poco o niente dell’ambiente che – come d’incanto, si ergono a paladini della giustizia ecologica, promuovendo campagne e sottoscrizioni, attuando appunto quel “lavaggio verde” che tanto fa bene alla loro immagine di fronte agli occhi del consumatore medio, allocco, credulone ed incapace di sottoporre gli eventi ad un’analisi di tipo personale e non demandata.

In un comunicato diramato nei giorni scorsi McDonalds Usa ha annunciato che sta per togliere i conservanti da alcuni suoi prodotti di punta, come i Mc nuggets.

Noi di McDonald siamo in viaggio: quello che è importante per voi è importante per noi.

Altri importanti cambiamenti in vista riguarderebbero:

– La rimozione dello sciroppo di fruttosio dagli hamburger, forse sostituito con lo zucchero (che fino a ieri però era più costoso);
– L’impegno ad utilizzare polli che non siano stati trattati con antibiotici;
– L’impegno per hamburger al 100% di carne bovina (quindi prima cosa ci mettevano?);
– L’impegno ad usare uova fresche, cioè non aperte in precedenza;
– Il latte proviene da mucche non trattate con somatotropina ricombinante bovina (rBST), ormone ricombinante della crescita bovina (rBGH) chiamato anche ormone artificiale della crescita;
– L’impegno ad utilizzare uova ottenute da galline allevate a terra entro il 2025;

Tutto questo vi suona un po’ incredibile, no? Alla fine credo che ci sarà da aspettarsi questa ed altre prese di posizione. Ma per i cambiamenti, quelli veri, quanto sarà necessario aspettare? E quanti altri prodotti ancora serviti in questa ed altre catene di fast food sono ritenuti poco salutari o addirittura dannosi per la salute?

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