Tumangia.it, ricette e percorsi enogastronomici

La storia della pizza margherita

Storia pizza margherita: facciamo chiarezza

Prima della pizza esisteva in Grecia una sorta di pagnotta di pane schiacciato che arrivò a Roma ai tempi della Magna Grecia, diventando successivamente ‘pinsa‘, termine che deriva dal verbo latino pinso, ovvero tirare.

Questa pietanza si diffuse lentamente già nel 600 in tutta Italia, troviamo ad esempio la ricetta di un semplice impasto di acqua e farina che era venduto anche nelle strade partenopee. Mentre per trovare la pizza al pomodoro bisogna aspettare la scoperta dell’America che portò i pomodori nel nostro continente.

L’incerta storia della pizza margherita

Ci sono diverse storie che girano intorno all’aggiunta della mozzarella sulla pizza rossa e quindi sull’inventore della pizza margherita. Secondo alcune fonti sono stati proprio i napoletani i primi ad aggiungere delle sottili fette di mozzarella sull’impasto condito con pomodoro che andarono a formare i petali di una margherita.

L’impasto veniva cotto in forno a legna, questo permetteva a tutti gli ingredienti di sprigionare il loro sapore. Seconda un’altra tradizione, invece, si narra che originariamente la pizza margherita rappresentava proprio un fiore, con al centro un uovo sodo, petali di mozzarella e il basilico come stelo del fiore.

Chi era il pizzaiolo Raffaele Esposito e che ruolo ha in questa vicenda?

Il falso storico più ricordato invece, riguarda la vicenda della nuova pizza creata da Raffaele Esposito in onore della Regina Margherita di Savoia a Napoli nel 1889. Questa storia è vera solo in parte.

Infatti è vero che il pizzaiolo Raffaele Esposito si recò a corte per cucinare tre varianti di pizza, tra cui anche la Margherita. Ed è altrettanto vero che la famiglia reale abbia apprezzato la bontà della sua pizza. Ma la pizza margherita esisteva già, infatti, il merito del pizzaiolo è stato quello di attribuire alla pizza il nome della Regina.


La prima fonte scritta sulla storia della regina delle pizze

Francesco De Bourcard, letterario ed editore, aveva già parlato della pizza margherita nella sua opera “Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti” pubblicata nel 1858. Questa rappresentava un affresco della società napoletana, dalle usanze alle tradizioni e dalla cucina ai suoi personaggi tipici

Infatti, proprio all’interno di questa opera della Napoli ottocentesca è possibile trovare le prime tracce della pizza con mozzarella e pomodoro, che viene descritta come un pezzo di soffice pane caldo ricoperto con formaggio grattugiato e condito con lo strutto e qualche foglia di basilico. Poi si aggiungono fette di mozzarella e pomodoro.

Quest’opera è la dimostrazione del fatto che la pizza margherita non è stata inventata da Raffaele Esposito, perché esisteva già nell’opera di Francesco De Bourcard.


Anche l’America è complice nella storia della pizza margherita

Ancora oggi non si conosce una data precisa della nascita della pizza margherita, ma se è vero che la pizza è uno degli alimenti più antichi della nostra cultura culinaria, lo stesso non si può dire della margherita.

Come abbiamo accennato prima, il pomodoro arriva nel nostro paese solo dopo la scoperta dell’America, più precisamente del Perù. Quindi solo dopo il ‘500, quando si avviarono le spedizioni europee nel nuovo continente, importando un ingrediente di cui oggi non possiamo proprio fare a meno.

Il pomodoro, infatti, entra a pieno regime nella dieta mediterranea solo dopo il ‘600. Nel secolo precedente non era stato preso in considerazione a causa del forte problema della fame. Infatti, questo alimento, al contrario delle patate per esempio, non aveva così tanti nutrienti e quindi non valeva la pena coltivarlo.

Sulla storia della pizza margherita per oggi è tutto. Senza dubbio a distanza di qualche secolo possiamo dire che nessuno farebbe a meno di una buona margherita.

Exit mobile version