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Zero Contemporary Food: il miglior giapponese di Milano?


Inizierò a descrivervi un’esperienza culinaria straordinaria, che parla giapponese ma che rimanda anche all’Italia. Allo Zero Contemporary Food ho scoperto il nirvana…

Photo Credits – Zero Contemporary Food (La Tavola Rotonda srl)

La scelta di un ristorante giapponese a Milano

Arrivo qui dopo aver visitato una serie infinita di ristoranti cinesi convertitisi in giapponese e quindi di dubbia qualità. Dopo un’altrettanto lunga serie di ristoranti giapponesi buoni ma più o meno simili, ieri ho scoperto il ristorante giapponese migliore che abbia mai trovato in Italia e all’estero.

Iniziamo dalla location. Progettato e realizzato dallo Studio Dordoni e Associati, Zero contemporary food è un insieme di innovazione ed eleganza estrema. Ricorda, entrandovi, lo stile di Frank Lloyd Wright, architetto americano degli anni ’30 del secolo scorso conosciuto soprattutto per la sua casa sulla cascata. Il locale si caratterizza per enormi vetrate, pareti scorrevoli di legno scuro, tavoli di marmo, sedie in pelle marrone… insomma, un omaggio al minimalismo che non scade assolutamente nel de’jà vu.

Il menu di cucina giapponese dello Zero Contemporary Food

Ed ora il menu. Ingredienti di altissima qualità, esecuzione perfetta, connubi strabilianti. Vi ci vorrà un po’ per leggerlo tutto e soprattutto per scegliere. Oltre le offerte classiche, troverete anche proposte innovative e accattivanti. La cosa eccezionale di questo ristorante è che anche il maki piu semplice può diventare una sorpresa ed un esperienza culinaria degna di nota.

La cucina dello chef Hide Shinhoara

Il creatore di questo bengodi culinario e’ lo chef Hide Shinohara. Originario del nord del Giappone, a soli 37 anni ha portato a Milano la sua creatività che ha trovato terreno fertile in una città abbastanza cosmopolita.

Sashimi / Carpacci di pesce

Noi, ovvero Paolo ed io, abbiamo iniziato con carpacci misti in salsa segretissima (gambero rosso di Sicilia, salmone, tonno e branzino leggermente scottati, accompagnati da una salsa di soia ed olio, semi di sesamo tostati, erba cipollina e coriandolo fresco) ed una tartare di tonno e gamberi spicy. Pesce morbido e delicato, salse perfettamente calibrate nel “condire” la portata senza coprire il sapore della materia prima.

Maki e Toban

A seguire roll arcobaleno con tartufo bianco d’Alba (maki con pesce esterno misto leggermente scottato e veli di tartufo) ed una preparazione tipicamente giapponese conosciuta la prima volta qui, ovvero il toban. In un contenitore ollare viene cotto il pesce e vi viene servito direttamente a tavola. Tolto il coperchio, ammiriamo la disposizione del pesce (come è noto si mangia anche con gli occhi), gustando una cottura che esalta le proprietà della materia prima, accompagnata da una salsa che rimanda alla soia, morbida ed avvolgente. Noi abbiamo scelto la versione pesce misto, ma vi assicuro che anche la proposta aragosta e cappesante era veramente intrigante!

Il sushi

Visto che le porzioni sono calmierate abbiamo poi optato per un sushi misto composto da diversi nighiri,  uno per tipo: salmone e uova di pesce volante, ventresca di tonno e caviale, tonno e fois gras,  gambero crudo e delle uova verdi leggermente piccanti (a me sconosciute), sgombro, capesante, branzino e 4 maki al salmone.

Oltre agli abbinamenti fantastici, la particolarità di questa cucina risiede nell’uso di scaglie di sale di Maldom che impreziosisce e dona quella nota in più a questa esperienza culinaria.

Per accompagnare la cena, inizialmente avevamo scelto un calice di Ribolla Gialla, che però abbiamo cambiato perché troppo salata e frizzante! Abbiamo quindi scelto un Sauvignon, buono ma non esaltante.

I dessert e la grappa

Riguardo al dessert, non aspettatevi di trovarne molti… però sono tutti di qualità. Abbiamo scelto sorbetti misti, serviti direttamente nel frutto corrispondente al gusto (banana mignon, kumkat, castagna, noce, fragola e frutto della passione) e poi un dolce giapponese. Una sfoglia di riso contenente gelato alla crema. Vedrete arrivarvi dei piccoli bocconi di questa sfoglia i cui gusti variano. Io ho scelto mirtillo, ciliegia e frutto della passione, la cui consistenza e’ leggermente gommosa e che bene si abbina alla consistenza morbida del gelato alla crema.

Per finire grappa umeboshi fatta con le prugne giapponesi. Si caratterizza per una consistenza morbida ed un gusto inizialmente dolce, ma sul finire acidulo. Ve ne danno molta…

Ultima informazione di non poco conto, la qualità si paga perciò evitate qualche spesa inutile e regalatevi una cena in questo ristorante!

Zero contemporary food
Corso Magenta, 48
02/45474733
www.zeromagenta.it 

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