Adolf Hitler era vegetariano. Questa la “sconvolgente” dichiarazione di Margot Woelk, una delle ultime sopravvissute del team di persone che si dedicava all’alimentazione del führer.
La Woelk, 95 anni da poco compiuti, ha aspettato tanti anni prima di rivelare questo piccolo segreto ai giornalisti inglesi del Times e del Telegraph. La donna era l’assaggiatrice ufficiale di Hitler, cioè la persona incaricata di cibarsi dei suoi pasti esattamente un’ora prima che venissero portati alla Tana del Lupo, il quartier generale del partito nazionalsocialista in Polonia.
Molti storici in passato avevano cercato di capire cosa mangiasse l’uomo che ha portato l’umanità a toccare uno dei punti più bassi dell’intera sua storia. La Woelk, assaggiatrice per due anni e mezzo dei menu di Hitler (dal 1941 al 1944), non ha dubbi: “era completamente vegetariano, mangiava le cose più deliziose e fresche, dagli asparagi, ai peperoni, ai piselli, serviti con riso e insalate. Era tutto organizzato su un piatto. Non c’era carne e non mi ricordo di aver mai visto pesce”.
Il vegetarianesimo di un capo di stato non farebbe di per sé notizia, se non fosse che Hitler ha dimostrato un così alto disprezzo per la vita umana che nessuno lo poteva ritenere sensibile verso gli animali. Forse la sua è stata una mania più che una sensibilità.
Sarebbe stato infatti Joseph Goebbels, il teorico della propaganda nazista a dichiarare che “il consumo di carne è nocivo per l’umanità” e convincere il führer a non cibarsi di animali, per dimostrarsi un uomo in salute, un uomo di potere volontà. Ed Hitler lo seguiva, tant’è che avrebbe voluto convertire tutta la Germania al vegetarismo una volta finita la guerra.
In questa vicenda forse l’unica notizia positiva è quella che riguarda Margot Woelk. Quando i russi arrivarono a Tana del Lupo i tedeschi uccisero quasi tutte le quindici persone della brigata di cucina di Hitler. Ma la signora Walk riuscì a buttarsi su un treno per tornare a Berlino e venne salvata da un soldato che ebbe pietà di lei.
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