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Il Casentino, terra di boschi ed ottima cucina

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Una meta obbligatoria per tutti gli amanti della natura e del buon cibo è sicuramente il Casentino: un territorio appenninico, diviso fra le Province di Firenze, Arezzo e Forlì-Cesena, coperto di magnifici boschi di castagni, faggi e abeti.

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Photo – Hagen Hoffmann

In questa valle, circondata da monti come il Falterona e il Pratomagno, si trova una delle foreste più antiche e meglio conservate di Europa, che ricopre l’80% del territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna. Quello fra la foresta millenaria (la selva per gli antichi) e gli uomini è dunque un rapporto che ha origini lontanissime nel tempo.

Da questi boschi infatti è stato preso il legno per l’impalcatura nella costruzione del Duomo di Firenze, per costruire le navi della flotta della Repubblica di Pisa e vi hanno tratto sostentamento tante grandi e piccole comunità. Tra i primi custodi di questo enorme patrimonio boschivo ci sono i Monaci Camaldolesi, che dal 1012, anno della nascita dell’ordine monastico, convivono in armonia con la natura nel loro famoso monastero.

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“Un frate bianco” -Photo Credits – Francesco Gasparetti su Wikimedia

Questa terra non è fatta di sole bellezze naturalistiche, ma è anche un luogo ricco di storia e di arte. Vi si trovano infatti borghi medievali perfettamente conservati, maestose pievi romaniche e monasteri, come appunto Camaldoli e La Verna, mete di pellegrinaggio spirituale da tutta Europa.

Il Casentino va visto dal sentiero “00”, che corre sui crinali più alti, da cui si gode la vista di meravigliosi paesaggi.

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Photo credits – Geobia on Wikimedia

Vivere in un territorio di montagna non è mai stato facile, gli inverni sono molto lunghi e i prodotti della terra scarseggiano… così, nella tradizione culinaria casentinese i principali sono piatti poveri che utilizzano le materie prime più abbondanti nei campi e nei boschi – castagne, funghi, patate e cipolle.

Il Paniere del Casentino: Acquapazza, Patata Rossa di Cetica, Tortello alla Lastra e Raviggiolo

Due dei piatti tipici sono l’Acquapazza – una zuppa di cipolle e pane abbrustolito condita fegatini di pollo ed il Tortello alla Lastra, un tortello di pasta senza uovo ripieno di patate e formaggio e cotto sulla piastra (prelibato anche nella versione con il cavolo verza).

Molti sono i prodotti tipici del casentino che negli anni sono stati riconosciuti come ‘presìdi’ da tutelare per garantirne la provenienza e l’originalità.

La Patata Rossa di Cetica ad esempio è un tipo di patata autoctona, capace di svilupparsi e crescere in alta quota, che non venendo più utilizzata stava perdendo le capacità di adattamento e rinnovamento. Dal 2000, grazie ad un progetto di recupero promosso da istituzioni e Università, la Patata Rossa è stata riportata alla sua forza originale ed è diventata prodotto tipico D.O.P.

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Photo credits – Jan-Tore Egge on Wikimedia

Altri prodotti tipici molto ricercati sono i formaggi, caprini pecorini e vaccini, esprimono nelle loro varietà tutte le maestrie e le sapienze millenarie delle popolazioni di montagna: il Raviggiolo (Presidio Slow Food) ad esempio, è un formaggio vaccino, a pasta morbida, servito solitamente su delle foglie di felce, è nominato dall’Artusi ingrediente fondamentale per i “cappelletti all’uso di Romagna” e se ne conosce l’utilizzo sin dal 1500.

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