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Allergie alimentari? Cambia tutto: latte, uova e pesce non sono più tabù per i neonati

Il fenomeno delle allergie alimentari è in crescita in tutto il mondo. I dati più allarmanti provengono proprio dall’America, dove la mancanza di una cultura alimentare tradizionale va a braccetto con un’industria del cibo spesso poco attenta alla salute. La diffusione del cibo spazzatura, nelle sue varianti più orride, ci deve aver messo la zampino, se il dato nei bambini statunitensi sotto i 18 anni è aumentato del 18% nel periodo compreso fra il 1997 e il 2007.

I ricercatori, pur non riuscendo a capire fino in fondo quali siano le cause, stanno rivedendo alcune delle loro tradizionali convinzioni. Latte, uova, grano, soia, frutta a guscio e crostacei – solo per citare alcuni degli alimenti altamente allergizzanti inseriti nella lista della FAO, non sono più un tabù per i neonati. Possono essere introdotti in quantità controllate nella dieta dei bambini di età compresa fra i 4 ed i 6 mesi e possono avere un ruolo nella prevenzione delle allergie alimentari che subentrano nelle fasi successive dello sviluppo.

Lo studio è ad opera dell’AAAAI (American Academy of Allergy, Asthma & Immunology) e modifica quanto aveva prescritto nel 2000 l’American Academy of Pediatrics, con le sue linee guida seguite in tutto il mondo: niente latte vaccino fino all’età di 1 anno, niente uova fino a 2 anni e niente arachidi, crostacei, noci o pesce fino all’età di 3 anni.

La cosiddetta introduzione precoce degli alimenti allergizzanti permette dunque di abbassare i tassi di allergia alimentare. Ciò avviene perché, qualora i bambini non vengano in contatto abbastanza presto con alcuni alimenti, il loro sistema immunitario potrebbe in seguito non riconoscerli e considerarli sostanze estranee, attaccandole e scatenando la conseguente allergia.

Ora si aspettano i risultati di ricerche analoghe condotte nel Regno Unito e in Australia, prima che questa scoperta possa essere validata e raccomandata come pratica da pediatri e medici di base.

Il corpo deve essere addestrato nel primo anno di vita… pensiamo che ci sia una sorta di finestra critica, probabilmente intorno al periodo che va dai 4 ai 6 mesi, quando il bambino inizia per la prima volta a mangiare solidi“, è quanto sostiene Katie Allen, professore e allergologo presso il Murdoch Childrens Research Institute in Australia.

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