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Il Gusto del Cioccolato, reportage da Reggio Calabria

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Si è svolta da venerdì 22 a domenica 24 marzo la prima fiera del cioccolato a Reggio Calabria. L’iniziativa prometteva bene, giusto il periodo (quello pre-pasquale), giusta la location (in pieno centro cittadino) e fortunatamente bello anche il tempo (tre giorni di sole, con un bel venticello proveniente dal mare).

Armate di cattive intenzioni, io e la fotografa ufficiale – Rosilda Alampi, maestra chocolatier ad honoris causa) partiamo per il Gusto del Cioccolato cariche di aspettative, ma alcune piccole variazioni rispetto alle informazioni contenute nella locandina ci prendono un po’ in contropiede.

Arriviamo con un po’ di difficoltà in città, la Salerno- Reggio Calabria, infatti, è chiusa per lavori… poco male però, grazie al viaggio in treno, arriviamo a destinazione lo stesso e ci godiamo un mare splendido. Ci rechiamo così in Piazza Duomo, ma ci ritroviamo un po’ spiazzate… all’ultimo momento ci accorgiamo che la fiera si sarebbe svolta in un altro luogo, Piazza Italia. “Meglio – pensiamo – è a due passi ed è molto più larga e accogliente”.

Arrivati sul posto troviamo meno stand di quanto ci aspettavamo, ma comunque i banchi sono pieni…cioccolato, fragole, frutta martorana, tazze di cioccolata calda, agnellini di pasta di mandorle, gianduiotti e frutta candita ci fanno ben sperare.

L’Italia è ben rappresentata: abbiamo la Cioccolateria Di Maria da Ripalimosani (CB), la Bottega del Dolce da Cornuda (TV), Cioccolato Moro da Soave (VR), Choco Passion da Merate (LC), Melillo da Termoli (CB), Sapori di Palermo (PA), la Croccanteria Bergamasca… l’offerta è ampia. E ci divertiamo a osservare le piccole opere di cioccolato. Dalle dentiere alle scarpe col tacco, Hello Kitty, topolini, coniglietti, manette (!!!), rossetti, attrezzi da lavoro, pinzette per il bucato, lumache, rose, datteri, praline, lecca-lecca, tutto rigorosamente fatto di cioccolato. Strano, ma vero, pochissime uova pasquali.

In fondo al viale, uno scultore crea, da un unico blocco di cioccolato, un piccolo capolavoro. E’ così concentrato che non si accorge della gente attorno a lui. Accanto, un treatrino appoggiato sul muro, ma al momento non sappiamo quando si svolgeranno le manifestazioni e i laboratori per i più piccoli. Questa in fondo è la pecca, un po’ più di attenzione agli eventi e all’organizzazione non sarebbero guastati… mancava qualcuno che coordinasse il tutto.

Anche se ci aspettavamo di più, visto che è la prima edizione della manifestazione, possiamo soprassedere. Confessiamo però che non abbiamo assaggiato niente e non abbiamo comprato niente. Onestamente, in tempi di crisi, comprare del semplice cioccolato a 4 euro all’etto ci è sembrato uno schiaffo alla povertà. Comprare un cannolo siciliano a 2,50 euro, quando a due passi (Messina) lo troviamo, ottimo, a 1,50 euro, ci sembrava stupido, infine prendere del cioccolato sfuso che non aveva etichette che garantivano la provenienze, c’è sembrato un po’ strano.

Siamo consapevoli che arrivare da tutta Italia fin quaggiù ha dei notevoli costi, ma questo “cartello del cioccolato” sembrava un po’ esagerato. Così siamo tornate a casa a mani vuote, come molte altre persone. Sì, è una fiera e potevamo anche concederci uno strappo, ma sono tempi strani in cui il superfluo non deve sembrare troppo superfluo… allora? Sarà per la prossima volta…

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